Descrizione
«Fabriano sceglie di stare dalla parte della vita, della libertà e della dignità. Con la cittadinanza onoraria conferita all’unanimità dal Consiglio Comunale a Pakhshan Azizi, Vrishe Moradi e Sharifeh Mohammadi abbracciamo idealmente tre donne curde che non hanno avuto paura di difendere i diritti umani con la sola forza della parola e dell’impegno civile, pagando questa scelta con la condanna a morte. La condanna a morte di Pakhshan, Vrishe e Sharifeh è un attacco alla vita e ai diritti di tutte le donne» – dichiara il sindaco Daniela Ghergo.
Nella seduta del 28 agosto 2025, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione presentata dalle consigliere Marta Ricciotti, Barbara Pallucca, Graziella Monacelli, Maria Nair Crocetti, Nadia Enrica Ghidetti e Valentina Minelli, riconoscendo la cittadinanza onoraria a tre figure che hanno fatto della nonviolenza e della difesa dei diritti il centro della propria esistenza.
Pakhshan Azizi ha lavorato a lungo come operatrice umanitaria, portando aiuto a donne e bambini costretti a fuggire dalle guerre, nei campi profughi della Siria e del Kurdistan iracheno.
Vrishe Moradi ha trasformato la sua voce in un grido collettivo, denunciando la discriminazione e rifiutando di piegarsi al silenzio imposto dal regime.
Sharifeh Mohammadi, sindacalista, ha scelto di battersi per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, rivendicando libertà di associazione e giustizia sociale.
Tre percorsi diversi, uniti dalla stessa scelta: non voltarsi dall’altra parte. La loro condanna non è solo contro tre persone, ma contro l’idea stessa che libertà e giustizia appartengano a tutti. È per questo che la comunità di Fabriano ha deciso di legare il proprio nome al loro, nella convinzione che la solidarietà non abbia confini.
Conclude il sindaco Daniela Ghergo: «Il nostro gesto è simbolico rispetto al coraggio immenso di queste donne, ma è anche un segnale potente: Fabriano non dimentica, Fabriano non si volta dall’altra parte. Onorare Pakhshan, Vrishe e Sharifeh significa riconoscere che la loro lotta è anche la nostra, perché difendere i diritti umani non è mai una causa lontana, ma un impegno che riguarda ciascuno di noi».
Il provvedimento sarà trasmesso al Governo italiano, al Parlamento europeo e alle principali organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani, affinché la voce di Fabriano si unisca a quella di tante altre comunità che stanno chiedendo la sospensione delle esecuzioni. Fabriano sceglie di non tacere, sceglie di riconoscere, sceglie di difendere i valori universali di dignità, libertà e giustizia.