Descrizione
Nel corso di una cerimonia presso l’Oratorio della Carità, il Sindaco Daniela Ghergo ha conferito a nome della Città di Fabriano l’attestato di cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati dal 1967, come deliberato dal Consiglio Comunale il 18 settembre 2025.
Il riconoscimento viene conferito alla giurista che, con competenza e coraggio, ha riportato al centro del dibattito internazionale il valore del diritto e della giustizia come fondamento della pace. La motivazione recita: «Per il suo instancabile impegno nella tutela del diritto internazionale e nella difesa dei diritti umani; per aver denunciato con rigore e indipendenza le responsabilità di Stati, aziende e individui nei crimini contro la popolazione palestinese; e per aver dato voce, anche a rischio della propria sicurezza personale, a un popolo privato della libertà, della dignità e del diritto all’autodeterminazione, contribuendo a riaffermare il primato del diritto sulla forza».
«Questo conferimento – dichiara il sindaco Daniela Ghergo – rappresenta un atto simbolico ma profondamente sentito, con cui la città riconosce non solo il valore scientifico e morale della dottoressa Albanese, ma anche il significato universale del suo messaggio: riaffermare la forza del diritto contro la logica della sopraffazione. Fabriano, medaglia di bronzo per la Resistenza, si schiera al fianco di chi resiste per la dignità e la libertà dei popoli. La sua presenza qui è per noi motivo di orgoglio e occasione di riflessione: di fronte a violazioni che invocano la forza invece del diritto, non possiamo restare in silenzio. Il nostro gesto è istituzionale ma anche umano: un abbraccio collettivo a chi, come Francesca Albanese, difende i diritti universali con coraggio e determinazione».
«Sono profondamente emozionata – ha dichiarato Francesca Albanese – per questa cittadinanza che non mi aspettavo e che mi onora. Ho sentito un calore autentico, una bellezza che appartiene a questo luogo e a questa comunità. Stringere tra le mani la carta Fabriano ha per me un valore simbolico fortissimo: è un momento in cui si apre una crepa, un momento doloroso, ma anche necessario per riflettere su quanto crediamo nelle istituzioni come garanzia e protezione, e su quanto sia fondamentale difendere il patto più bello che abbiamo, la nostra Costituzione.
Da giurista provo spesso dolore nel vedere quando essa viene trascurata, non rispettata o violata apertamente. Ma qui, in un luogo che ha conosciuto la Resistenza e dove lo spirito dei partigiani è ancora vivo, sento forte il valore della libertà e della dignità umana. È questo spirito che oggi dobbiamo ritrovare ovunque, perché il mondo sta vivendo un tempo in cui le libertà conquistate sembrano di nuovo fragili.
A livello internazionale vedo crescere un uso distorto del potere, una connivenza tra politica e interessi economici che indebolisce il senso stesso delle istituzioni. L’abuso di potere e la violazione delle leggi in nome della legge sono forme di violenza che minacciano la democrazia e la libertà. È pericoloso vedere colpite la libertà di espressione, di associazione, di manifestazione. Stiamo assistendo a un vento liberticida che soffia da più parti, e non possiamo ignorarlo.
In Palestina ci sono sessantamila morti accertati, e non sappiamo quanti altri per la distruzione di ospedali, per la fame, per le condizioni di vita disumane. Non possiamo più guardare altrove mentre un genocidio viene commesso, anche con la nostra complicità economica o politica. Non possiamo permettercelo, non dopo la storia che abbiamo. Dobbiamo dimostrare di essere migliori dei nostri nonni e bisnonni, e fermare questa tragedia ricordando alle istituzioni il loro dovere: rispettare e far rispettare il diritto internazionale. Vi ringrazio – ha concluso Albanese – per questo riconoscimento che è onorario ma mi onora profondamente. Prometto di tornare a Fabriano, spero in tempi più sereni, per poter condividere il sogno di restare umani, liberi e amorevoli».